Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

La piazza

Luogo per lo sport e il tempo libero - Piazza

La piazza


Un'immagine generica segnaposto con angoli arrotondati in una figura.

Descrizione

title
la piazza
E' il centro del paese; è la cerniera su cui si aggira tutto il complesso cittadino; è il crocevia, ora allungato fino alle "chiuse", per l'accesso ai rioni: Trinità, San Nicola, Piano, con diramazione a Sant'Antuono; tutti equidistanti e posti a raggiera.
Punto d'incontro di ogni attività, per l'incremento degli scambi e delle relazioni umane, il rione "Piazza" è sorto e si articola intorno alla Chiesa di San Giovanni Battista. Il suo sviluppo fu lento e condizionato dalla espansione degli altri rioni. E'un insediamento misto di "chianaiuoli", "santantonesi" e "sannicolesi" (La Trinità sorgerà più tardi).
Il rione piazza si estende, lungo il suo asse centrale, da Piazza Sedile alle Chiuse. Gli uffici pubblici: municipio, pretura, scuole elementari, le poste, sono situati nel suo perimetro. E' una "stazione" di arrivi e partenze degli autobus di linea. Negli immediati dintorni si svolgono: il mercato, i mercatini e le due fiere del 18 luglio e del 6 settembre.
E' dotato di tre piazzali. Il più antico, denominato "Sedile", perchè su un muretto con gradino, giacevano sfaccendati oziosi e sonnolenti; è un triangolo più o meno equilatero. L'altro poco discosto, è un quadrilatero ricavato nei primissimi anni del secolo corrente, dall'abbattimento di casupole basse, intersecate, da vicoletti bui, stretti e maleodoranti, regno incontrastato di voraci roditori, abbandonate dai proprietari, emigrati nelle Americhe dal 1880 in poi. Erano fatiscenti e scoperchiate; ruderi sbrecciati e pericolanti. Il largo ottenuto si stende avanti alla facciata della Chiesa Parrocchiale, alla quale dona aria e luce, prospetto imponente e facile accesso. Fino allora si entrava nel Sacro Tempio per la porta laterale, ora murata per dar posto all'altare di San Giovanni.
Fino al 1931, nel bel mezzo del piazzale, un cannello posto al sommo di un rudimentale rialzo, versava acqua abbondante, a flusso continuo, in una capace vasca, sottostante. Più che una fontana era un lavatoio e abbeveratoio, ove i macellai del vicino terrano adibito a mattatoio, ora trasformato in abitazione, venivano a sfrattare le viscere degli animali mattati.
Il terzo piazzale, è nato recentemente. E' legato agli altri due da un breve cordone ombelicale, detto pomposamente corso. E' spazioso e ben sistemato, con a sinistra il palazzo comunale, una costruzione nuovissima non proprio piacevole, priva di qualsiasi motivo architettonico. Vi aveva sede la Pretura, e, a livello della piazza, ora le Poste, con al centro una larga "Hall", ove si incontrano amici e conoscenti in attesa della distribuzione dei giornali e della corrispondenza. Di fronte sorge l'edificio scolastico delle elementari, un complesso piuttosto aggraziato e funzionale; le linee sono mosse ed esprimono qualche accenno di motivi architettonici di un certo interesse. E' stato ricostruito dalle fondamenta con gusto e grazia piacevole. Sotto l'ampio porticato oltre all'entrata vi hanno posto un Bar e la farmacia, un corpo aggiunto nel prosieguo sarà adibito ad Ambulatorio.
Il polo di attrazione, un tempo posto nelle due piazze "Sedile" e avanti la Chiesa, ove la gente sostava prima e dopo la celebrazione dei sacri riti.
L'edificio più interessante del rione è la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista. Fu edificato agli albori del '400, quando l'intero complesso abitativo calvellese era nel pieno sviluppo socio-economico e artistico culturale..
Se ne avvertì il bisogno perchè l'abbazia benedettina era in completo abbandono e la Chiesa di Santa Maria de Plano caduta.
Rovinò la prima volta col terremoto del 1646; e la ricostruzione fu lenta e sofferta. Fu riaperta al culto il 1717. E' di stile romanico lucano, ed è a croce latina, articolata in tre navate, sorrette da robuste e grosse colonne in muratura. L'abside o catino, illuminata da un grosso finestrone, che attende ancora i vestri istoriati, offre al visitatore un'aspetto d'insieme solenne ed armonico.
Dalla confluenza dei bracci della croce si innalza una cupola possente, e insieme snella, che dona all'intera struttura del Tempio una maestosità basilicale.
Una ininterrotta teoria di cornicioni si rincorre e si snoda lunga tutto il perimetro, in una progressione di motivi di linee che offrono all'occhio un'aspetto armonico di prospettive in movimento, come all'infinito.
Una imponente scalinata in marmo, con al sommo una ricca baluastra in marmo policromo, che ripete negli archetti i motivi architettonici del tempo, porta al presbiterio, ampio, spazioso e funzionale, ben in vista, con un altare marmoreo di notevole pregio, a sua volta sormontato da una grossa croce.
La sacrestia, già altare del SS.mo Sacramento, è spaziosa, con un balconeloggia che la inonda di aria e di luce e che si affaccia sul fiume "La Terra", di fronte al "Timpo del Castagno", al "Volturino", alla "Serra di Marsico". Al di sopra del bancone, che ha occupato il posto dell'altare del Sacramento, campeggia, incorniciata di marmo, una grossa tela raffigurante l'ultima cena. Ha un notevole valore artistico, e la si colloca a mezzo del '600. Non se ne conosce l'autore.
Alle pareti sono sistemate altre tre tele: un Sant'Antonio di Padova del '600, notevole per la vivacità dei colori; un San Gennaro, in atteggiamento di estasi, con l'ampolla del sangue in una mano e l'espressione classica del viso; la terza tela è assai compromessa, tanto che si stenta a identificare il personaggio raffigurato: forse si tratta della Veronica. Da un attento esame di tutto l'insieme, deve trattarsi di un'opera del '400; infatti, malgrado il forte degrado, si notano sfumature particolari ben curate e sprazzi di colori vivi e caldi. E' stata restaurata recentemente con non molta fortuna, non si è riusciti,infatti, a decifrare granchè e i dubbi restano.
Nell'interno del Sacro Tempio si conservano altre pregevoli opere d'arte. Una tela raffigurante San Giovanni Battista, giovane; è di scuola napoletana, la si data al pieno'600.
Sulla parete della sacrestia troneggia, nella sua inconfondibile bellezza, un meraviglioso dipinto, certamente il più prezioso che si abbia a Calvello: la Madonna di Costantinopoli. E' un'opera classica del '500, della migliore scuola fiorentina.
Tra le sculture lignee vanno annoverate:
1) la Vergine SS.ma della Pietà, opera del'400. Una mano espertissima ha raffigurato la Madre di Dio, con il Figlio morto in grembo, in un dolore profondo, ma pacato e sereno.
2) Un San Giovanni Battista, dal viso scavato di asceta, immerso nella contemplazione. L'opera è attribuita ad un artista sconosciuto del '500.
3) Un Cristo crocifisso a grandezza naturale, posto in una nicchia marmorea, modellata a croce; è una scultura di rara bellezza del '700 e dalla espressione intensa.
4) Un ambone, sistemato su una grossa colonna della crociera; è un delicato lavoro di un artigiano locale, scomparso da poco. Si notano vivace fantasia nella concezione e attenta cura nelle rifiniture.
Tra le sculture in pietra e in marmo sono di notevole interesse:
1) un altare del '400, proveniente dall'ex cripta, ora sistemato nel cappellone di San Michele, ha marmi pregiati, artisticamente ben lavorati;
2) una pila per acqua santa, in pietra locale con al centro della vasca una testa demoniaca cornuta; è opera di artista molto esperto per i fregi scolpiti con rara maestria. E' datata 1694;
3) un'altra grossa vasca, pure in pietra, estremamente semplice e priva di qualsiasi disegno, ad eccezione di una croce e della data: 1614. Era adibita a fonte battesimale fino a pochi anni fa.
Il prospetto della facciata esterna del tempio è segnata da tre porte, di cui quella centrale ha un portale in marmo e al sommo una nicchia vuota, che attende da sempre una statua, o un bassorilievo, o un quadro. Il lato nord è ad archi. Il più grande serviva da ingresso laterale, ora murato, ed ha conservato un prezioso portale del '400, con al sommo dell'architrave l'iscrizione: "Fuit homo missus a Deo, cui nomen erat Joannes".
Il terremoto del 16/12/1857 provocò gravissimi danni al sacro edificio e ci vollero molti anni per la ricostruzione. Una pietra trovata sotto il pavimento, in occasione della sua rifazione, porta le seguenti parole che ricordano nel simpatico dialetto calvellese, le vicende del tempio:" 1857 CARI' LA CHIESA SE COMINGIO' 1862 SE FINI' 1895 DIRETTORE GIOVANNI VITACCA E FIGLI FECE".
Ecco come il parroco del tempo, Don Michele Perilli, annotò nel registro dei morti la terribile sciagura:
"Una duplice terribile scossa terrestre avvenuta alle ore 5,00 della notte del 16/12/'57 adeguava al suolo con due terze parti dei fabbricati di questo paese anche la Chiesa Parrocchiale ed i monasteri dei Minori Osservanti e delle Teresiane, lasciando il resto dell'abitato quasi tutto crollante; e quegli infelici che uscirono dalle case dopo la prima scossa fatale furono per lo più vittime delle pietre."
La Chiesa fu rifatta, ma non sulle vecchia fondamenta, almeno per una buona parte. Si notano lievi asimmetrie. Fu riaperta al culto il 1896. Purtroppo il sisma del 23/11/1980 l'ha di nuovo gravemente danneggiata nelle sue strutture portanti. E' stata consolidata e riaperta al culto.

Luoghi collegati

Nessun dato da visualizzare

Galleria di immagini

Galleria di video

Servizi offerti

Nessun dato da visualizzare

Servizi esterni

Modalità di accesso

title

Entra in E847

8,9 km

Prosegui dritto su SS 407 Basentana/E847

2,3 km

Mantieni la sinistra per restare su SS 407 Basentana/E847

13,3 km

Prendi l'uscita Albano verso Albano/Castelmezzano

260 m

Svolta a sinistra e prendi SP16

130 m

Prosegui dritto su SP della Camastra/SP32

180 m

Alla rotonda, prendi la 2ª uscita e rimani su SP della Camastra/SP32

12,6 km

Prosegui dritto su Strada Comunale da Calvello a Laurenzana (indicazioni per Calvello)

8,5 km

Continua su Viale Aldo Moro

600 m

Svolta a sinistra e prendi Via Fiumara la Terra

270 m



Svolta a destra e prendi Via Marsicovetere/Strada Provinciale 16 Marsicana/SP16

170 m

 

Georeferenziazione

Indirizzo: Calvello, 85010 PZ

Quartiere:

Circoscrizione:

CAP: 85010

Orario per il pubblico

Contatti

Telefono: +39 0971 921 911

Struttura responsabile

Nessun risultato

Ulteriori informazioni

Identificativo:

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri
Wemapp PA bot
close
  • smart_toy

    Ciao 👋
    Come posso esserti utile?

send